La musica trasmette energia positiva.
La musica e i giovani rappresentano la rinascita e la libertà di espressione e proprio loro sono il simbolo di ciò che nell’immediato futuro sarà Palazzo Starita.
Con la sua ubicazione nello snodo più importante tra città nuova e antica, punto di connessione tra passato, presente e futuro, diventerà un importante Polo dell’Arte Contemporanea, un contenitore culturale che sarà fruibile dai cittadini baresi e dai turisti.
I ragazzi di AYSO Apulian Youth Symphony Orchestra per Palazzo Starita.
Un po’ di storia
Palazzo Starita, maestoso palazzo che domina Piazza del Ferrarese, ha origini nel 1700 ma fu edificato sui resti di un antico arsenale nell’area retrostante Palazzo del Sedile, oggi ancora presente e costruito a metà del ‘500.
L’evento dell’esplosione della polveriera del 1601, ampiamente riportato nella storiografia locale, certamente costituì l’occasione per ridefinire l’assetto edilizio di quell’area considerata marginale della città perché vicina al porto. Negli anni successivi a questo evento, furono realizzate nuove costruzioni nel sito di Palazzo Starita. A questo periodo, collocato intorno alla metà del ‘600, possiamo associare alcuni elementi architettonici presenti tuttora nell’edificio quali il portale di accesso su via Venezia, la scala disposta nell’angolo nord ovest del palazzo.
Nel settecento, si determinano le condizioni per una profonda ristrutturazione delle costruzioni esistenti, considerando i notevoli traffici del porto, sempre maggiori interessi commerciali e la frequentazione di importanti mercanti a Bari.
Tra questi arrivarono in città due personaggi ferraresi: Girolamo Barrucchelli e Stefano Fabbri, dai quali, di lì in poi, la storiografia locale fa derivare l’appellativo della Piazza (appunto del Ferrarese), e che risiedevano all’interno di Palazzo Starita. A chi dei due si debba il grande progetto e la realizzazione dell’imponente palazzo è difficile dirlo.
Nel 1954, furono realizzati importanti interventi che hanno fortemente cambiato gli interni della costruzione originale: furono demolite tutte le volte del piano nobile al secondo piano per il recupero di altezze utili ai nuovi appartamenti ai piani superiori, due belvedere sul lato settentrionale, l’originario cornicione perimetrale, nonché furono realizzate nuove murature in sopraelevazione e il nuovo solaio di copertura. Furono aggiunti anche ulteriori ambienti pensili nel cortile interno al secondo e terzo piano e la scala principale fu modificata per il più funzionale raggiungimento del nuovo piano residenziale.
Ancora oggi, Palazzo Starita conserva l’aspetto desiderato dalle passate ristrutturazioni: pavimenti in maiolica, boiserie in legno delle porte che collegano gli ambienti. E ancora, imponente lo spessore del muro di facciata che si rastrema verso il mare che fa presagire un impianto su una muratura esistente quale quella dell’antica polveriera o delle antiche mura cittadine. Fa parte di Palazzo Starita anche il terrazzo di Palazzo del sedile con il suo loggiato con la realizzazione di due ambienti che poggiano sulla volta dell’antica sede comunale.